“Kodachrome” di Luigi Ghirri è un capolavoro che invita i lettori a vedere il mondo con occhi nuovi. Pubblicato per la prima volta nel 1978, questo libro raccoglie fotografie scattate tra il 1970 e il 1978, un periodo in cui Ghirri ha esplorato la quotidianità e la bellezza silenziosa dei paesaggi italiani. Con il suo stile poetico e contemplativo, Ghirri riesce a trasformare anche i dettagli più comuni – un edificio, un angolo di strada, una parete sbiadita dal tempo – in immagini di straordinaria intensità e delicatezza.
La scelta del titolo, “Kodachrome”, rende omaggio alla pellicola a colori con cui ha lavorato, aggiungendo una dimensione nostalgica e visiva che ci fa immergere nel passato. Ogni fotografia ha una qualità cinematografica, ma allo stesso tempo sembra sospesa, intrisa di un senso di atemporalità. Non si tratta solo di documentare luoghi e momenti, ma di evocare sentimenti e memorie che ciascuno può sentire proprie.
In un’epoca dominata dall’immagine digitale, “Kodachrome” rappresenta una pausa, una riflessione sulla lentezza e sull’importanza di osservare ciò che ci circonda senza fretta. Il libro non è solo una raccolta di fotografie, ma una finestra sull’universo interiore di Ghirri, che con il suo sguardo sensibile ci invita a considerare la realtà come una serie di piccoli miracoli quotidiani. È un libro da leggere, da osservare, e su cui ritornare più volte, trovando in ogni pagina un nuovo dettaglio, una nuova emozione.